Il peccato di gola coincide con un desiderio d'appagamento immediato
del corpo per mezzo di qualche cosa di materiale che provoca compiacimento.
É un'irrefrenabilità, un'incapacità di moderarsi
nell'assunzione di cibo o, più in generale, nell'oralità
(gli alcoolisti e i fumatori accaniti commettono peccato di gola).
Il rapporto col cibo è un problema serio che investe degli
aspetti legati all'esistenza. Infatti, siccome il cibo è
la prima condizione di esistenza, spetta al cibo e alla gola mettere
in scena un tema che non è alimentare, ma profondamente esistenziale,
perché va alla radice dell'accettazione o del rifiuto di
sé.
Analizziamo le forme di squilibrio direttamente collegate al cibo e alla sua assunzione.
L'obesità
Essere grassi in una società che predilige i magri equivale
ad una auto-esclusione sociale.
Per questo tutte le discipline che un tempo servivano per salvare
l'anima - mortificazione, astinenza, digiuno - sono state reintrodotte
sotto forma di esercizi, diete, moderazione e misura, non tanto
per garantire la salute del corpo, quanto per salvare l'identità
della persona grassa, e la sua possibilità di essere accettata
e cercata
Quando le tecniche e le diete naufragano, in gioco non è
l'appagamento alimentare, ma la sicurezza circa la propria esistenza,
che non ha ancora trovato dove ancorarsi.
L'anoressia
L'anoressia è un disturbo molto diffuso, soprattutto tra le adolescenti
e le giovanissime, che si trovano in una fase in cui la personalità
cerca faticosamente di costituirsi.
Le anoressiche arrivano al punto di vedere un pezzo di pane come un dannoso
concentrato di zuccheri, e una goccia d'olio come un inaccettabile accumulo
di grassi. I trenta chili sono il loro sogno, il "no, grazie"
ad ogni offerta di cibo il loro vanto
Le loro labbra non si aprono
più né per una forchettata di spaghetti, né per una
parola di spiegazione. Poi, certe volte, una grande scoperta...
La bulimia
La scoperta è che forse si può mangiare senza ingrassare:
basta vomitare, e allora
prima si vomita quando gli altri obbligano
a mangiare e poi si vomita quando non si resiste al desiderio di mangiare.
Col cibo si combatte l'angoscia del niente e si ripara il vuoto esistenziale,
ristabilendo il contatto con i propri punti di riferimento corporeo.
e non solo
Come dice la saggezza popolare "Uccide più la gola della spada".
Al di là dei disturbi dell'alimentazione più gravi, si assiste
spesso ad episodi apparentemente "normali", dietro ai quali
si può intravedere un rapporto col cibo non completamente sereno.
Giovani che mettono alla prova se stessi in modo continuo e ripetitivo,
controllando con la bilancia la misura delle prestazioni ginniche effettuate
e dei risultati raggiunti, hanno un comportamento che poco ha a che fare
con la salute del corpo
Anche gli estremisti dell'alimentazione non sono
persone che ascoltano il proprio corpo
Il nostro corpo ci comunica ciò di cui abbiamo bisogno volta per
volta, senza bisogno di aderire ad alcuna "scuola di pensiero"
e senza bisogno di eccessive rinunce
Questa società attribuisce una grande importanza all'immagine estetica
con la quale ognuno si presenta agli altri. Quando quest'immagine non
corrisponde ai canoni di bellezza diffusi nella società, l'obesità
o l'eccessiva magrezza si trasformano in un modello negativo di personalità
e così la persona troppo grassa o troppo magra, che già
ha problemi esistenziali, si trova oltretutto privata del conforto e della
solidarietà degli altri
É vero che, soprattutto negli
USA esistono tantissimi club che promuovono ad esempio la grassezza, della
serie "ciccioni è bello
", ma sono dei palliativi,
dei tentativi spesso grossolani per mascherare un problema
La cura per i peccati di gola e per tutti i problemi relativi all'alimentazione sta quindi non solo nella morigerazione, ma anche nel fare una vita ricca e gratificante.
.